Sale
1 – I direttori
Nella prima sala, che ricostruisce lo studio del direttore dell’Istituto, i visitatori possono scoprire l’origine e gli sviluppi dei risultati scientifici e accademici conseguiti dal primo Nobel italiano per la medicina attraverso le vicende professionali e umane di Paolo Mantegazza, Giulio Bizzozero, Aldo Perroncito, Emilio Veratti e Piera Locatelli, la prima donna a dirigere l’Istituto. La presenza di arredi dell’epoca aiuta a immergersi completamente nell’atmosfera del tempo.
2 – Golgi
Nella sala successiva si passano in rassegna le più importanti scoperte di Camillo Golgi: la reazione nera, gli importanti contributi negli studi sulla malaria e la scoperta dell’apparato reticolare interno, avvenuta proprio nella sede di Palazzo Botta. Oltre alle pubblicazioni scientifiche più significative sono esposti siringhe, microtomi, microscopi, camere lucide, lastre fotografiche originali delle preparazioni istologiche e un apparato di fotomicrografia. Sopra un tavolo da lavoro di fine Ottocento sono collocati alcuni microscopi risalenti all’anno 1900 con cui si possono osservare vetrini istologici del tempo.
3 – Gli allievi
L’ultima sala è dedicata ad alcuni fra i principali allievi di Golgi: Emilio Veratti, Adelchi Negri, Giovanni Marenghi e Aldo Perroncito, figura molto carismatica e capace di suscitare grandi entusiasmi nei giovani ricercatori che avviò in un territorio di ricerca allora di frontiera, le rigenerazioni e i trapianti.
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- La sala dedicata ai direttori
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- La sala dedicata a Camillo Golgi
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- La sala dedicata agli allievi di Golgi
7 – Aula Golgi
Il fascino storico del museo è arricchito dalla presenza dell’aula, finemente affrescata, dove Camillo Golgi tenne le sue lezioni e che, in suo onore, nel 1900 ospitò il congresso della Anatomische Gesellschaft, la più prestigiosa società anatomica del mondo.
8 – Museo di Storia della Farmacia
Nel Museo ha trovato spazio anche ciò che rimane dell’antico Museo di Storia della Farmacia. Il patrimonio conservato, pur fortemente ridotto rispetto al nucleo originario, testimonia il gusto estetico e i richiami artistici degli arredi e degli strumenti delle antiche farmacie.