Microscopio Verick da viaggio

Questo microscopio portatile, acquistato dal Gabinetto di Patologia Generale nel 1880,fu ideato dall’ottico francese Constant Verick (1829-1892), in collaborazione con Louis Malassez (1842-1905), come stativo richiudibile.

Il piede, in ottone, è costituito da due parti parallele e richiudibili. Lo specchio è fissato ad un giunto girevole che permette di regolarne la posizione. La messa a fuoco grossolana si effettua facendo scorrere il tubo ottico, la regolazione fine è assicurata da una vite micrometrica.

Il microscopio monta un oculare numerato 2 e un obiettivo numerato 7 ed è corredato dalla sua custodia originale, recante la firma Verick Opticien Paris, che contiene altri due obiettivi numerati 4 e 3.

Per chiuderlo si ruota dapprima lo specchietto di 90°, si spinge poi verso il basso la ghiera che tiene fisso il tavolino nella posizione di utilizzo. Questo movimento permette al tavolino di essere ruotato di 90° parallelamente allo specchietto. Sfilato il tubo del microscopio, lo si rinfila capovolto in modo che possa trovar spazio tra le due parti del piede divaricate, il tavolino e lo specchietto. Dopo aver innalzato il tubo di quanto basta si avvicinano infine le parti del piede così come si farebbe con le aste di un compasso.

 

Giulio Bizzozero descrisse così lo strumento nel suo Manuale di Microscopia clinica:

«Se […] si ha bisogno, come spesso occorre al medico, di un istrumento facilmente trasportabile, si dia la preferenza al microscopio da Viaggio di C. Verick, che venne recentemente imitato da altri […]. L’istrumento è contenuto in un elegante astuccio, delle dimensioni di cent. 20X10X5, sicché può facilmente esser messo in tasca. Lo stativo solo coll’astuccio costa lire 80, e gli si possono applicare gli obbiettivi degli altri costruttori».