L’antico Museo di storia della farmacia
Il Museo ha dedicato una sala all’esposizione di ciò che rimane dell’antico Museo di Storia di farmacia dell’Università realizzato da Carlo Pedrazzini, titolare del corso di Cultura di Storia della Farmacia, inaugurato ufficialmente nel 1941. La collezione, utilizzata anche per la didattica, fu incrementata grazie alle donazioni di molti farmacisti che misero a disposizione pezzi significativi delle loro antiche farmacie. Il Museo, allestito all’interno di Palazzo Botta, divenne un punto di riferimento scientifico, come dimostra anche la sua presenza all’interno dell’elenco internazionale dei musei di storia della farmacia stilato dal prestigioso American Institute of the History of Pharmacy nel 1964. Negli anni Sessanta, dopo la morte del curatore – il farmacista e cultore di storia della farmacia – Vincenzo Bianchi, il Museo storico fu in parte dismesso.
Nella sala oggi allestita sono esposti, negli armadi originali, alcuni vasi da farmacia, antiche farmacopee e una collezione completa di droghe in massima parte vegetali. Sono inoltre presenti due grandi mortai, bilance, alcuni strumenti risalenti alla fine del XIX secolo e una cassetta da dimostrazione utilizzata nelle lezioni agli studenti.
Si conserva anche un pannello raffigurante Igea, dea della salute, originariamente parte di un’insegna dipinta per una farmacia pavese dal pittore Federico Faruffini. La figura femminile, intenta a abbeverare un serpente, si staglia su un laboratorio in cui spuntano storte e alambicchi. L’insegna originale doveva probabilmente essere un trittico, composto da una parte centrale e due pannelli laterali, con le rispettive predelle, sui quali le figure di Esculapio e Igea fungevano da “pendant”.