Storie di medici. Aldo Perroncito
Aldo Perroncito nasce il 18 maggio 1882 a Torino in una famiglia in cui la scienza era di casa. Suo padre è un parassitologo affermato, Edoardo Perroncito, la madre è Erminia Aletti, cognata di Camillo Golgi e nipote di Giulio Bizzozero. Dopo aver superato brillantemente gli studi liceali decide di iscriversi alla facoltà di Medicina dell’Università di Pavia e fin dal primo anno di studi inizia a frequentare l’Istituto di Patologia generale come allievo interno. Nel corso degli anni fa pratica nelle ricerche al microscopio e si occupa di studiare i meccanismi di rigenerazione del nervo periferico dopo taglio sperimentale, ottenendo ottimi risultati con gli studi condotti per la tesi di laurea. Diventa assistente di Golgi e si perfeziona all’estero, presso l’Istituto di fisiologia di Berlino e l’Istituto di parassitologia della Facoltà medica di Parigi. Prosegue le sue ricerche legando il suo nome alle rigenerazioni. In effetti riesce a descrivere le fasi principali del processo rigenerativo tanto che, su proposta di Santiago Ramón y Cajal, quasi contemporaneamente giunto alle stesse conclusioni, la divisione delle fibre del moncone centrale nelle prime ore dopo il taglio del nervo periferico prese il nome di fenomeno di Perroncito. Vince premi importanti, primo fra tutti il premio Warren della prestigiosa scuola medica di Boston.
Trascorre un periodo in Sardegna, come docente di patologia generale nell’Università di Cagliari e si occupa anche di profilassi antimalarica nell’isola, duramente colpita dall’infezione. Nel 1922 rientra definitvamente a Pavia come successore di Camillo Golgi dimostrando subito delle ottime capacità di continuare a alimentare la ‘scuola’ creata dal suo illustre predecessore. Purtroppo però il suo operato viene bruscamente interrotto dalla malattia, un’infezione tubercolare che lo consuma fino alla morte, avvenuta a Pavia nel 1929.
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